Anna, Roberta, Gloria e Sandra
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Il viaggio da Siem Reap a Phnom Penh, traumatico e movimentato ci ha regalato la compagnia di due incredibili viaggiatrici, con le quali abbiamo esplorato la capitale. Più mature e più sgamate di noi ci hanno insegnato molto, e non saremo mai grate abbastanza per questo incontro fortuito.La prima sera abbiamo subito deciso di andare a mangiare insieme, e dopo una breve ricerca abbiamo deciso di fermarci in un piccolo locale poco affollato. Dopo una rapida letta del menù abbiamo ordinato e non avendo colto bene una battuta fatta dalla cameriera ho chiesto meglio a Sandra: "ma mi ha chiamato sister?". E in effetti si, in segno di rispetto e a causa della mia età simile a quella della cameriera, si è rivolta a noi con il titolo colloquiale di sorella.
Sorpresa e stupida dalla cosa abbiamo continuato a parlarne, scherzando sul fatto che fortunatamente non ci ha chiamato grandma (nonna) o aunt (zia). Ma quando è stato il momento di chiedere il conto ho dovuto fare io lo sforzo di chiamarla, cosa non facile visto che nel mio schema delle forme di rispetto non c'era certamente la frase "hey sorella mi puoi portare il conto?".
Sorpresa e stupida dalla cosa abbiamo continuato a parlarne, scherzando sul fatto che fortunatamente non ci ha chiamato grandma (nonna) o aunt (zia). Ma quando è stato il momento di chiedere il conto ho dovuto fare io lo sforzo di chiamarla, cosa non facile visto che nel mio schema delle forme di rispetto non c'era certamente la frase "hey sorella mi puoi portare il conto?".
Magari a voi farà ridere, o penserete che non è poi così difficile, ma vi assicuro che mi ci è voluto un pò per passare dal pensiero all'azione.
Un altro piccolo passo verso un mondo che fino a ieri non ci apparteneva se non nei nostri sogni.
Walk with us,
Anna
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